DISPOSITIVO DELLA SENTENZA DEL GUP DI BUSTO ARSIZIO DEL 20.09.2007

DISPOSITIVO DELLA SENTENZA DEL GUP DI BUSTO ARSIZIO DEL 20.09.2007
PIENA ASSOLUZIONE DEI REATI CONTESTATI BANCARI A DOM ROSARIO POIDIMANI

domenica 17 gennaio 2010

EMILIANO CHIARELLI. CHI E' COSTUI?

Dom Rosario Poidimani ha presentato Denuncia Penale alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio nei confronti di


CHIARELLI Emiliano, nato a Cuggiono il 25 Agosto 1978, residente a Sammarate

per l’ipotesi del reato di falsa testimonianza e/o per ogni altra ipotesi di altri reati penali, in concorso , ravvisabili dall’Ufficio del Pubblico Ministero invocato, e nei confronti di ogni altra persona che nel corso della esposizione potrebbe risultare responsabile per i motivi a seguito di testimonianza resa dal Chiarelli durante l’Udienza dibattimentale tenutasi avanti il Tribunale di Busto Arsizio in data 16 Aprile 2009.

Ora, se da una parte il denunciato Emiliano Chiarelli ha inteso accreditare presso la polizia giudiziaria una verità non sufficientemente indagata e verificata né dalla stessa PG né dall’ufficio del PM, la contraddittorietà delle dichiarazioni rese e più ancora la pacifica ammissione della commissione di illeciti penali, per fatti concludenti, necessita di indagine precisa e scevra da presupposti aprioristici come sino ad ora, malauguratamente, accaduto.

Avendo come testo di riferimento le dichiarazioni rese dal soggetto Chiarelli nella udienza dibattimentale del 16 Aprile 2009 nell’ambito del Processo penale n.ro 2968/05 R.G.N. R. TRIB. BUSTO ARSIZIO , è possibile verificare ictu oculi, come la volontà del teste appaia quella di accusare altri, assolvendo se stesso, trascurando, anche in modo macroscopico, la corrispondenza tra realtà effettuale, realtà documentale, precedenti dichiarazioni rese alla PG come da Verbali di Sommarie informazioni e le più recenti dichiarazioni in sede di contraddittorio.

Solo a titolo di esempio, ma non limitato a quello, si intende evidenziare:

a. Il Chiarelli afferma di aver acceso un conto corrente presso la Banca Carige di Gallarate un anno e mezzo prima di incontrare il signor Gervasi. (pg. 7 dichiarazioni testimoniali 16.04.09 rese dal Chiarelli avanti il Tribunale di Busto Arsizio)

b. Che tale conto era il nr. 6169 (pg. 44 ut supra)

c. Che tale conto era già affidato con sconto fatture e fido di cassa 40.000 + 40.000 euro.

d. Che su tale conto avrebbero agito altre persone (varie e ripetute affermazioni in tal senso).

Solo che, a pagina 41 della trascrizione dell’Udienza del 16 Aprile 2009 , il Chiarelli afferma che il conto 6169 non era affatto il conto corrente aperto presso la Carige, bensì presso il Credito Varesino, filiale di Lonato Pozzolo.

Difficile credere che anche presso quella banca il direttore congiurasse contro il denunciato Chiarelli rilasciando blocchetti di assegni a terze persone.

A riprova del fatto che il conto 6169 non fosse della Carige, vale la contestazione dell’avv. Dal Ben pg. 85”…pertanto nell’ottobre 2004 accesi il conto corrente – quello che le ho detto prima – 629480 intestato a…”

Oltre a ciò, vi è la circostanza della ‘dazione di denaro quantificata dal Chiarelli in 500 mila euro in taglio da 500 euro, per un totale quindi di 1000 banconote da 500 euro.

Secondo la ricostruzione del Chiarelli, egli avrebbe visto lo scambio di banconote di tale volume per un totale presunto dell’indicato importo, guardando dallo specchietto. Ciò che risulta assolutamente stordente è cha tanto la PG che il Pm si siano accontentati di tale affermazione senza precedere ad un qualunque banale esperimento per verificare se mai fosse possibile dallo specchietto vedere quanto asserito dal denunciato. In merito a detto avvenimento si prega di leggere le contestazioni sotto riportate.

Ma c’è di più. Sostiene il Chiarelli di aver identificato a mezzo di foto ostensa dalla PG la persona che avrebbe ceduto tale somma. Solo che non ne troviamo traccia negli atti processuali. Come non troviamo traccia del nome del supposto donatore. Il denunciato afferma che la identificazione è avvenuta di fronte alla GdF che, pur avendo identificato il soggetto non ha proceduto alla sua audizione. Delle due l’una: o la guardia di finanza non ha ritenuto degno di pregio l’episodio che però risulta colonna portante dell’accusa o ha omesso di procedere con le verifiche necessarie, quanto meno opportune per la economia processuale, commettendo un illecito di omissione di atti di ufficio o quanto meno di falso ideologico, oppure, infine, che il Chiarelli ha mentito sapendo di mentire.

Il terzo episodio è rappresentato dalla partecipazione, in concorso con l’Arch. Gonella ed altri, ad una azione illecita. La sovrastima di un immobile in danno della banca erogante il mutuo. Pg. 63 della trascrizione. “avv. Conti. Bene, lei lo sapeva che questo era illegale? Chiarelli, teoricamente sì, ma dovevo comunque risanare la situazione…”

Il quarto episodio. Il Chiarelli afferma in più parti che le spese dell’evento sarebbero state pagate per mezzo di un suo assegno. Gli importi risultano variabili. Ma dopo tanta sicumera, né la PG né il PM hanno voluto, pur potendolo, verificare presso gli hotels di Palermo sia con quale mezzo siano stati saldati, sia a quanto ammontavano gli importi complessivi.

Le diverse testimonianze rese nelle varie sedi dal Chiarelli sono tutte contrastanti, come pure le dichiarazioni rese dallo stesso durante la famigerata trasmissione televisiva di RAI TRE del 16 Maggio 2008 della quale si trattera’ nella sede giudiziaria di Vicenza. Il Chiarelli, alla Guardia di Finanza di Gallarate dichiarava in un modo, in televisione in un altro modo e avanti il Tribunale di Busto Arsizio in data 16 aprile 2009 in altro modo ancora, da come si puo’ evincere dalle contestazioni che seguono e riportate minuziosamente, ad eccezione delle affermazioni rese dal Chiarelli in TV ,

nonché

ipotesi di reato usurante in quanto in data 7 settembre 2005, deponendo durante uno degli interrogatori della Guardia di Finanza di Gallarate, a pag. 4/5, del Verbale allegato , dichiarava: “…un’altra cosa che mi viene in mente è che una volta Gervasi mi ha consegnato una cambiale nella quale risultava debitore un certo Farina Battista affinché la portassi presso la mia banca allo sconto. La cambiale non recava l’indicazione del beneficiario. L’ho portata alla banca Popolare di Lodi di Sammarate ove ho apposto sul retro il timbro della mia ditta e mi è stata scontata. Il corrispettivo, che era di circa 6.500 euro è stato da me consegnato a Gervasi, ad eccezione di Euro 1.500 che ho trattenuto per le mie spese…”.


Ed ecco tutte le varie contestazioni che qui di seguito si riportono e sulle


quali si è chiesto all’A.G. l’approfondimento, data la rilevanza processuale.




1, Udienza del 16 aprile 2009, pag.4


P.M .: “senta, ha incontrato delle difficoltà di tipo economico finanziario negli anni passati?

Chiarelli:assolutamente no”.

P.M.: “Con riferimento a suo padre?”

Chiarelli: “no”

Contestazioni:

Querela presentata dal Chiarelli in data 4 maggio 2005, pag.2

Chiarelli scrive: “Nel luglio 2004, l’Esatri Spa procedeva nei confronti di mio padre per un recupero del credito, avente titolo nell’ omesso pagamento di alcune cartelle esattoriali, per un importo di euro 29.000,00 circa, somma questa a garanzia della quale era stata iscritta ipoteca pari al doppio su un immobile sito in Fermo, al civico 12 di Piazza Dante.

Nel cercare la persona più adatta per trattare la questione, alcuni conoscenti mi indicavano tale Gervasi, da Nebbiuno – individuo che peraltro conoscevo di vista- come il soggetto in grado di gestire la posizione debittoria presso l’ Esatri, al fine di dilazionare il debito dovuto, estinguere l’obbligazione e , in tal modo, non patire la vendita dell’immobile.

Quegli, dopo avergli riferito la necessità suddetta, per non avere mio padre il denaro sufficiente per estinguere il debito, si dichiarava disponibile e, nel …”

DEDUZIONE:


IL CHIARELLI NEGAVA SPUDORATAMENTE CHE ,SIA LUI CHE SUO PADRE,AVEVANO PROBLEMI ECONOMICI PRIMA DI CONOSCERE IL SIG. UGO GERVASI.



2, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 6



P.M.: “dove conobbe il signor Gervasi?”

Chiarelli : “a Gallarate.”

P.M.: “dove esattamente?”

Chiarelli: “presso il consolato della Casa Reale del Portogallo.”

P.M.: “era già istituita quindi la Casa Reale?”

Chiarelli: “stavano finendo di completare questo consolato.”

Contestazioni:


Interrogatorio del 29 luglio 2005,pag.2

Chiarelli dichiara: …tale Orlandi Pietro, mi consigliò di rivolgermi ad un suo conoscente, tale sig. Gervasi Ugo, il quale poteva aiutarci ad estinguere la predetta pendenza e a tale scopo mi diede il numero di telefono del Gervasi, .. Quindi contattai il predetto soggetto e fissammo un appuntamento per incontrarci di persona. Pertanto, sempre nel corso del mese di luglio 2004, incontrai all’esterno del centro commerciale SORRELLLE RAMONDA di Gallarate (VA) il signor Gervasi Ugo. Nell’occasione io ero da solo mentre ricordo che il Gervasi era …

Pertanto incontrai nuovamente il Gervasi, sempre accompagnato dal Malanchin, presso il centro commerciale SORELLE RAMONDA…”


DEDUZIONE:

ANCHE QUI CHIARELLI HA DICHIARATO DAVANTI AL TRIBUNALE CHE HA CONOSCIUTO GERVASI NEL CONSOLATO MENTRE NELL’ INTERROGATORIO DI 3 ANNI FA DICHIARAVA DI AVER CONOSCIUTO GERVASI ALL’ESTERNO DEL CENTRO COMMERCIALE. DELLE “SORELLE RAMONDA” PERCHE’ ANCORA IL CONSOLATO NON ESISTEVA E NEL LUGLIO DEL 2004 IL SIGNOR GERVASI NON AVEVA ALCUN TIPO DI INCARICO DELLA REAL CASA..



3, Udienza del 16 aprile 2009, pag.9


P.M.: “perfetto. Grazie per il chiarimento. Senta, si concentri ben, lei oltre ai contanti consegnò degli assegni anche a queste persone?”

Chiarelli: “questo è quello che..allora io non ho mai consegnato una matrice di assegni al Gervasi, la matrice di assegni fu consegnata dal Resini al Gervasi che lui ne faceva quello che voleva ed è depositato anche quando andai alla Guardia di Finanza io depositai tutte le matrici degli assegni, 125 assegni emessi di cui io forse ne avrò fatti 2 per mio conto, perché usavo pagare i miei fornitori con bonifici generalmente perché erano tutti fornitori di materiali e l’assegno non era il caso, non serviva.

Contestazioni:

Verbale del 29 luglio 2005, pag. 3,: Chiarelli continuando:


…“Ricordo che spesso alla consegna dei suddetti assegni mi veniva restituita in contanti una piccola parte dell’importo indicato sugli stessi”.

Verbale del 29 luglio 2005, pag.3

Chiarelli dichiara: “Pertanto nell’ottobre 2004 accesi il conto corrente nr.629480 intestato alla mia ditta, sul quale mi venne concesso un fido di euro 40.000. Sempre con la promessa di ricevere dei benefici economici, sia il Gervasi che il Malanchin iniziarono nuovamente a chiedermi delle somme per la causa del consolato. Quindi iniziavo a prelevare contanti e ad emettere assegni su tale conto per somme di volta in volta richieste dai citati soggetti e che a loro consegnavo.

Su tale conto inoltre sono transitate le entrate relative ai pagamenti effettuati dai clienti della mia dita per i lavori da me eseguiti .I movimenti in uscita sul citato conto sono quasi tutti relativi a somme da me consegnate al Gervasi ed al Malanchin , per un totale da me calcolato in euro 200.000. Nel corso del mese di dicembre 2004 il Gervasi mi comunicò che sul mio conto della Banca Carige ero in scoperto di 85.000 oltre il fido. Per rientrare di questa somma ed appianare i debiti lo stesso mi propose di fare un mutuo con ipoteca sull’appartamento di proprietà di mia madre e sito …, per un importo di euro 180.000, tramite sempre la predetta Banca CARIGE. Io accettai tale proposta, ma nel corso del mese di dicembre, mentre mi trovavo in vacanza a New York, il Gervasi mi contattò dicendomi che non era possibile accendere un mutuo sull’immobile… “

Verbale del 29 luglio 2005, pag.4

Chiarelli dichiara: “…Tornato da Palermo il Gervasi mi chiese euro 5.000 per ottenere una Carta d’Identità internazionale per agevolazioni diplomatiche che io gli versai con assegno bancario.

mentre io consegnai con assegno bancario della Banca Carige euro 8.750 al notaio per le relative spese.

…mi recai al Consolato ove il GERVASI mi chiese la somma di euro 20.000 per le spese relative all’acquisto dell’immobile ed al mutuo. Io consegnai tale somma tramite nr. 2 assegni bancari della CARIGE da euro 9.000 cadauno e 2.000 euro in contanti.

….Successivamente( nota: stipula del mutuo), sempre su richiesta del Gervasi , consegnai allo stesso altre somme tramite assegni bancari della CARIGE, sino ad arrivare ad uno scoperto di euro 50.000, comprensivi del fido.”


Querela del 4 maggio 2005, pag. 4

Chiarelli scrive:Iniziavo, su e da questo conto, ad emettere assegni che dovevano solo essere di anticipo e di scambio giacchè sarebbero stati coperti con titoli emessi da terzi –titoli che sarebbero sopraggiunti a breve- per sopperire alle necessità del Consolato, …”

Interrogatorio del 22 settembre 2005, pag.2

Chiarelli dichiara: “…i lavori, in realtà, sono stati pagati da me con un assegno tratto dal mio conto corrente della Carige, dell’importo di 4.500 euro, che mi dovevano essere restituiti”

DEDUZIONE:

CHIARELLI HA NEGATO AVANTI AL TRIBUNALE, NEL 2009, CHE NON AVEVA EMESSO ASSEGNI. SOLO 2 . QUANDO NEL 2004 DICHIARAVA, COME SI LEGGE SOPRA NELLE CONTESTAZIONI , ALLA GUARDIA DI FINANZA CHE PERSONALMENTE AVEVA CONSEGNATO DEGLI ASSEGNI. AFFERMANDO, INCREDIBILMENTE E GRAVEMENTE, CHE : “… SPESSO ALLA CONSEGNA DEI SUDETTI ASSEGNI MI VENIVA RESTITUITA IN CONTANTI UNA PICCOLA PARTE DELLO IMPORTO INDICATO.’’ CIO’ FAREBBE PENSARE CHE CHIARELLI AVREBBE “CEDUTO’’ ASSEGNI SCOPERTI IN CAMBIO DI DENARO!


4, Udienza del 16 aprile 2009, pag.10


P.M.: “va bene. Senta, come andò l’andamento del conto poi?”

Chiarelli: “ io ricevevo continuamente degli estratti conto dove mi rendevo conto che c’erano degli ammanchi e non capivo il perché, perché comunque io, avendo una contabilità precisa cantiere per cantiere, pagando i fornitori in maniera regolare…”

DEDUZIONE:

Vedere il punto 3, tutte le contestazioni dei verbali fatti prima della udienza del 16 aprile 2009 DA DOVE SI EVINCE CHE IL CHIARELLI ERA A CONOSCENZA DEL MOVIMENTO DEL SUO CONTO DATO CHE GLI ASSEGNI VENIVANO CONSEGNATI DA LUI PERSONALMENTE, COME RISULTA DAI SUOI VARI INTERROGATORI.

5, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 12


P:M.: “senta, quanti soldi ricevette il signor Leonardi per questo appartamento?”

Chiarelli: 35.000 euro in contanti.

P.M.: “le faccio questa contestazione, io nelle sue dichiarazioni ho trovato che al signor Leonardi furono dati soltanto 20.000 ?”

Chiarelli: “20.000 euro i primi, dopodiché si presentò in consolato e prese gli altri.”

P.M.: “…al proprietario, il mutuo ammontava a quanto?”

Chiarelli: “95.00 euro.”

P.M.: “Carige. E quindi 95 meno 35 fa 60, gli altri 60.000 euro?”

Chiarelli: “non sono andati sul conto corrente sono stati prelevati più volte da Gervasi… dal Resini che li consegnava a sua volta al Gervasi.”

Contestazioni:


Interrogatorio del 29 luglio 2005,pag.4:

Chiarelli dichiara: “Non ricordo di preciso il valore dell’immobile riportato nell’atto ma ricordo che il mutuo fu acceso per un importo di 95.000 euro. Preciso che in questa occasione il sig. RESINI consegnò in contanti al sig. LEONARDI la somma di euro 20.000 quale pagamento a saldo dell’immobile da me acquistato, mentre io consegnai con assegno bancario della Banca Carige euro 8.750 al notaio per le relative spese. I restanti euro 65.000 circa del mutuo acceso, sono stati accreditati sul conto per coprire parte dello scoperto. La restante somma di scoperto, comprensiva di euro 40.000 di fido, sul conto in argomento, è stata da me azzerata grazie all’ aiuto di una mia conoscente, sig.ra Giudici Mariarosa, titolare della ditta “MARYROSES AGENCY” di Jerago (VA), la quale ha emesso due ricevute bancarie da euro 20.000 cadauna a favore della mia ditta…”

DEDUZIONE :

ANCHE QUI SI VEDE L’ENORME DIFFORMITA’ TRA L’INTERROGATORIO RESO ALLA GUARDIA FINANZA E QUELLO AL TRIBUNALE.

6, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 13



P.M.: “…cosa le fu proposto di andare a fare a Palermo?”

Chiarelli: “allora io a Palermo sono andato per compagnia semplicemente perché io conosco bene la Sicilia, essendo siciliano, non sono andato come autista perché io non sono autista, io sono un imprenditore che costruisce, a me di guidare la macchina non interessa, a me interessa fare il mio lavoro.”

P.M.: “ma le fu proposto di fare da autista?”

Chiarelli: “io sono andato ed ho accompagnato due persone, ma l’ho fatto di mia spontanea volontà non sono stato…loro mi hanno chiesto di fare l’autista, ma io non volevo fare l’autista perché non sono un autista di nessuno.

Contestazioni:


Interrogatorio del 29 luglio 2005, pag.4:

Chiarelli dichiara: “Prima di procedere all’ acquisto, il Gervasi ed il Malanchin mi chiesero se volevo fare da autista al Principe del Portogallo, Dom Rosario Poidimani, ..Io accettai e pertanto mi recai a Palermo alla guida di una macchina BMW di proprietà di società del MALANCHIN, insieme ad altri due autisti con altre due macchine.

Interrogatorio del 7 settembre 2005, pag.4:

Chiarelli dichiara: “…mentre all’hotel Politeama di Palermo siamo stati alloggiati noi autisti e tutti gli altri ospiti del principe….Il giorno successivo all’ arrivo a Palermo, io e gli altri due autisti abbiamo accompagnato i vari ospiti dagli hotel a VILLA NISCEMI..


DEDUZIONE:


AVANTI AL TRIBUNALE CHIARELLI DICHIARA DI AVERE ACCOMPAGNATO SOLO 2 OSPITI “ DATO CHE LUI NON E’ AUTISTA”, MENTRE NEGLI INTERROGATORI RESI DICHIARAVA DI AVERE ACCOMPAGNATO VARI OSPITI.

IN MERITO AL VIAGGIO DI PALERMO IL SIG. MALANCHIN NELLE SUE MEMORIE CHE TROVANSI AGLI ATTI PROCESSUALI E DI CUI SARANNO PUBBLICTI ALCUNI STRALCI PROSSIMAMENTE, AFFERMAVA COSE GRAVE IN RELAZIONE AD ALCUNI COMPORTAMENTI DEL CHIARELLI:

7, Udienza del 16 aprile 2009, pag.17


P.M.: “senta, le fecero delle cifre, cioè Gervasi e Poidimani le dissero quanti soldi avrebbe potuto fare con le commesse da loro procurate poi?”

Chiarelli: “si parlava di milioni di euro che io avrei potuto ristrutturare.”

Contestazioni:


Interrogatorio del 29 luglio 2005, pag. 3

Chiarelli dichiara: “Il Gervasi ed il Malanchin mi promettevano sempre possibilità di lavoro e guadagno e pertanto mi recavo spesso presso il predetto Consolato.”

Interrogatorio del 7 settembre 2005, pag.1

Chiarelli dichiara: “Premetto che dopo aver preso contatti con il Gervasi per tentare di risolvere il problema di mio padre, sono stato attratto dalla possibilità di incrementare notevolmente la mia attività di costruttore edile in quanto Orlandi Pietro, mio conoscente nonché collaboratore di Gervasi Ugo e Malanchin Fabrizio, mi aveva assicurato che mi avrebbero fatto ottenere degli appalti per effettuare lavori edili. E proprio con questa speranza, rivelatsi poi una mera illusione, ho accettato tutte le loro proposte, …”

Interrogatorio del 29 luglio 2005, pag.4

Chiarelli dichiara: “Io accettai e pertanto mi recai a Palermo alla guida di una macchina BMWdi proprietà di società del Malanchin, insieme ad altri due autisti con altre due macchine. In tale occasione ebbi modo di conoscere il sedicente Principe,.”.( cio’ è successo il giorno 29 gennaio 2005; 25 giorni prima che il dr. Resini si dimettesse dalla Banca Carige; Il signor Chiarelli ha dichiarato di aver iniziato i suoi rapporti con i signori Gervasi, Malanchin etc.nel luglio 2004).

DEDUZIONI:

Vedere tutti gli interrogatori e querele fatte dal signor Chiarelli dove mai dice di aver avuto a che fare con Dom Rosario Poidimani. Tutti i rapporti erano avvenuti tra il Chiarelli, il Malanchin, Gervasi, Resini, Gonella etc.

8, Udienza del 16 aprile 2009, pag.20


P.M.: “allora un’ altra piccola contestazione, ma sono fatti oggettivamente complicati, perché lei sta ribadendo il concetto che non ha pagato assegni, allora qui invece nelle sommarie informazioni, non quelle appena citate, ma quelle del 29 luglio 2005, lei disse: “il Gervasi mi chiese la somma di 20.000 euro per le spese relative all’ acquisto dell’immobile ed al mutuo. Io consegnai tale somma tramite due assegni bancari della Carige da 9000 euro cadauna e poi 2000 euro in contanti” “

Chiarelli: si.

P.M.: “quindi questi due assegni da 9000 correggiamo”

Chiarelli: “questi si , sono gli unici due che io ho dato a loro, che avevo firmato io personalmente.


Vedi sopra punto 3, alla voce “ contestazioni “.

9, Udienza del 16 aprile 2009, pag.21


P. M.: “senta, lei conobbe Albertalli Sonia?”

Chiarelli: “si”.

P.M.: “e chi è, cosa faceva?”

Chiarelli: “Albertalli Sonia era da prima la segretaria del consolato, dopodiché diventò la.. la..la compagna del Gervasi.”

P.M.: “e come segretaria che operazioni svolgeva al consolato?”

Chiarelli: “teneva tutta la contabilità del consolato, controllava tutte le entrate e le uscite, i contatti telefonici con le persone che andavano al consolato.”


DEDUZIONI:


Vedere interrogatorio della Albertalli Sonia che teneva la contabilità delle società di Malanchin, non del consolato. E’ molto importante CHIARIRE che il consolato era presso le società di Malanchin Fabrizio. Purtroppo tutte le vicende avvenute dentro questi locali venivano addebitate al consolato anche se inerenti alle società di Malanchin. Come per esempio le ristrutturazioni degli immobili , mutui sugli immobili che avevano a che fare con la linea srl di Malanchin Fabrizio. Di cio’ ancora parleremo più avanti.

10, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 22-23-24


P.M.: “o.k., perfetto. Chi pagò poi i lavori?

Chiarelli: “nessuno e in più vennero fuori che Gervasi aveva emesso delle riba bancarie, delle ricevute bancarie a scadenza 20 giorni a nome della Maria Rosa senza che la Maria Rosa ne sapeva assolutamente nulla, cioè semplicemente con il nome presentò alla Carige queste riba bancarie, tanto è vero che mi chiamò questa Maria Rosa dicendomi: “ma Emiliano, tu hai emesso delle riba a nome mio?” Dissi: “no assolutamente”. Io non ho motivo di emettere la riba. Io la riba io la emetto con un fornitore che so che devo pagare, vado da lui, firmo la ricevuta bancaria, viene consegnata in banca, la banca mi chiama e paga questa riba ai 30 o 60 giorni. Io con la Maria Rosa non avevo assolutamente questo tipo di problemi.”

P.M.: “senta, ma sulle riba c’era la sua firma?”

Chiarelli: “no assolutamente no, né la mia, né quella di Maria Rosa.

P.M.: “allora le faccio questa…”

P.M.: “perfetto. Allora le leggo questa sua dichiarazione, cosi ci spiega un attimo: “qualcuno, penso Albertalli Sonia, ha utilizzato i dati della fattura per fare due ricevute bancarie dell’importo ciascuna di 20.000 euro che sono state portate allo sconto presso la Carige da Resini falsificando anche la mia firma”

Chiarelli: “si”.

P.M.: “ ecco, quando sono state portate allo sconto?”

Chiarelli: “si, è questo che volevo intendere, che comunque erano state portate…perché la riba..il creditore chiede la riba, però quando arriva in banca bisogna andare a firmare per pagarla questa riba.”

Presidente.: “certo.”

Chiarelli: “io però, Presidente, non l’ho firmata. Il punto è che queste riba non le ho neanche viste. Sono arrivate in banca e sono state scontate e sono stati prelevati i soldi, perché poi il Gervasi e il Resini erano cosi veloci a fare le operazioni che non davano neanche il tempo materiale di accorgersi che arrivavano riba, arrivavano assegni. Era tutto talmente istantaneo, arrivava l’assegno, Resini chiamava Gervasi, Gervasi si recava in banca, prelevava in contanti e tutto finiva li, perché poi il Resini giustamente non dava spiegazioni a nessuno. Più volte io ho chiesto:”scusa, io non ho fatto nessuna riba, nessun fornitore ha una riba da parte mia, io non devo pagare nessuna riba, …

Contestazioni:


Interrogatorio del 29 luglio 2005, pag.4


Chiarelli dichiara: “La restante somma di scoperto, comprensiva di euro 40.000 di fido, sul conto in argomento, è stata da me azzerata grazie all’aiuto di una mia conoscente, sig.ra Giudici Mariarosa, titolare della ditta “MARYROSES AGENCY”di Jerago (VA), la quale ha emesso due ricevute bancarie da euro 20.000 cadauna a favore della mia ditta, da portare allo sconto presso la Banca Carige.

DEDUZIONE:


ANCHE QUI, COME IN TUTTE LE ALTRE COSE , CHIARELLI DICHIARAVA ALLA GUARDIA DI FINANZA CHE 40 000 EURO SONO STATE DA LUI AZZERATE GRAZIE ALL’AIUTO DI UNA SUA CONOSCENTE, SIG.RA GIUDICI MARIAROSA , TITOLARE DELLA DITTA MARYROSES AGENCY DI JERAGO.

INVECE AVANTI AL TRIBUNALE COLPEVOLIZZAVA UGO GERVASI DICHIARANDO CHE SAREBBE STATO LUI, CIOE’ IL GERVASI, AD AMETTERE LE RICEVUTE BANCARIE A NOME DELLA MARIA ROSA CHE NON NE SAPEVA ASSOLUTAMENTE NULLA. BUGIE SU BUGIE! INCREDIBILE MA, PURTROPPO, VERE!!!


11, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 47-48



Avv. Conti: “senta, lei nel corso del mese di dicembre 2004 è stato informato da qualcuno che sul suo conto c’era uno scoperto di 85.000 euro oltre il fido?”

Chiarelli: “no”.

Avv. Conti: “le contesto , pagina 4 Presidente:”su tale conto inoltre sono transitate le entrate relative ai pagamenti effettuati dai clienti della mia ditta per i lavori da me eseguiti. I movimenti in uscita sul citato conto sono quasi tutti relativi a somme da me consegnate al Gervasi “ quindi quelle in uscita ripeto”

Chiarelli: “c’è un motivo perché le ho detto no.”

Avv. Conti: “un attimo che le finisco la contestazione.”…consegnate al Gervasi dal Malanchin per un totale da me calcolato in euro 200.000. Nel corso del mese di dicembre 2004 il Gervasi – questa è la contestazione – mi comunicò che sul mio conto della banca Carige ero in scoperto di euro 85.000 oltre al fido”

Chiarelli: “perché partendo .. allora io nel dicembre 2004 mi sono recato a New York per un viaggio di piacere, prima di partire per New York Gervasi e Resini mi dissero:”non ti preoccupare, tutto a posto”. Il 27 di dicembre mi trovavo sull’ Empire per una visita di piacere e mi chiamò Gervasi dicendomi: “ Chiarelli, sei scoperto di 85.000 euro”. A distanza di 20.000 chilometri penso che non c’è modo di risolvere la cosa.”

….

Chiarelli: “..dicembre 2004 si, io partendo dall’Italia sapevo che il mio conto era preciso, pari, avevo i miei soldi e sono andato in vacanza. Arrivato a New York, vengo chiamato dicendomi che avevo il fuori conto di 85.000 euro.

Contestazioni:


Interrogatorio del 29 luglio 2005, pag.4

Chiarelli dichiara: “Nel corso del mese di dicembre 2004 il Gervasi mi comunicò che sul mio conto della Banca Carige ero in scoperto di 85.000 oltre il fido. Per rientrare di questa somma ed appianare i debiti lo stesso mi propose di fare un mutuo con ipoteca sull’appartamento di proprietà di mia madre e sito in Nemoli (PZ), c.da Lago Sirino, per un importo di euro 180.000 tramite sempre la predetta Banca Carige. Io accettai tale proposta, ma nel corso del mese di dicembre, mentre mi trovavo in vacanza a New York, il Gervasi mi contattò dicendomi che non era possibile accendere un mutuo sull’immobile in questione perché sullo stesso gravava già una ipoteca iscritta dalla società di riscossione tributi SEM S.P.A.. Il Gervasi mi informò che al mio ritorno mi avrebbe fatto acquistare un immobile sul quale avrei acceso un mutuo,con il quale coprire gli ammanchi. Quindi tornato in Italia parlai con il Gervasi, il quale mi disse che era tutto risolto, che era stato trovato l’immobile .”

DEDUZIONE:


Dall’ interrogatorio è evidente che al Chiarelli era stato proposto un mutuo con ipoteca sull’appartamento di proprietà della madre prima di recarsi a New York.

12, Udienza del 16 aprile 2009, pag.49


Chiarelli: “si, accendere questo mutuo e che questi soldi sarebbero serviti per la BG, non per risanare il conto, per questa BG, perché loro volevano che io facessi il mutuo con la casa della mia famiglia e loro avrebbero pagato questa BG, avrebbero versato questi soldi al principe e di conseguenza alla Banca di Cipro, se non ricordo male, e avrebbero acceso questa BG.”

Contestazione:


Vedi sopra punto 11, le contestazioni, dove Chiarelli dichiara nei suoi interrogatori avanti alla Guardia di finanza esattamente che il mutuo serviva per risanare il conto.

Per di piu’ nel dicembre 2004 quando Chiarelli voleva fare questo mutuo per ripianare il suo debito con la banca era impossibile che al Chiarelli qualcuno potesse parlare della BG, perché di questa si inizio’ a parlare solamente verso i primi di febbraio 2005, ed in data 15 dello stesso mese il dr. Resini firmo’ il Mandato Speciale a favore di D. Rosario Poidimani, come risulta da tutti gli Atti processuali.

13, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 50.


Avv. Conti: “la domanda successiva era che le proposero di accendere questo mutuo per ripianare il credito..il debito?”

Chiarelli: “ per ripianare il debito e versare i soldi alla.. alla…per questa BG”

Contestazioni:


Interrogatorio del 29 luglio 2005, pag.4


Chiarelli dichiara: “Preciso che in questa occasione il sig. Resini consegnò in contanti al sig. Leonardi la somma di euro 20.000 quale pagamento a saldo dell’immobile da me acquistato, mentre io consegnai con assegno bancario della Banca Carige euro 8.750 al notaio per le relative spese. I restanti euro 65.000 circa del mutuo acceso, sono stati accreditati sul conto per coprire parte dello scoperto. La restante somma di scoperto, comprensiva di euro 40.000 di fido, sul conto in argomento, è stata da me azzerata grazie all’aiuto di una mia conoscente, …. Il giorno seguente alla stipula del mutuo, mi recai al Consolato dove il Gervasi mi chiese la somma di euro 20.000 per le spese relative all’acquisto dell’immobile ed al mutuo. Io consegnai tale somma …”

DEDUZIONI:

Come si puo’ notare il Chiarelli non parla minimamente di versamenti per la BG, mentre è evidente a cosa servivano questi soldi del mutuo !

Udienza del 16 aprile 2009,pag. 63

Avv. Conti: “bene, lei sapeva che questo era illegale?”

Chiarelli: “teoricamente lo sapevo, ma dovevo comunque risanare la situazione perché comunque io mi ritrovavo ad avere un debito che non avevo contratto e comunque sia dovevo sistemare la mia situazione.”

14,Udienza del 16 aprile 2009, pag. 59


Chiarelli: “a Palermo ho anche parlato col Poidimani si, ma in maniera molto semplice, non discutevo di niente, anche perché non avevamo argomenti.

DEDUZIONE:

ANCHE DA QUESTA EVIDENTE AFFERMAZIONE SI DEDUCE CHE IL CHIARELLI CON DOM ROSARIO POIDIMANI NON AVEVA RAPPORTI DI NESSUN GENERE CONFIDENZIALE DATO CHE SI SONO CONOSCIUTI IN QUELLA CIRCOSTANZA. SI FA NOTARE CHE TUTTI I I MOVIMENTI DELLA CARIGE ERANO STATI MESSI IN PIEDI 6, 7 MESI PRIMA CHE IL CHIARELLI CONOSCESSE DOM ROSARIO POIDIMANI. QUINDI ANCHE DA CIO’ SI EVINCE CHE DOM ROSARIO POIDIMANI NON AVREBBE POTUTO FARE ALCUNA PROMESSA AL CHIARELLI IN MERITO A QUALSIASI TIPO DI LAVORO ETC. PER DOM ROSARIO POIDIMANI ERA SOLO UN AUTISTA CONOSCIUTO A PALERMO.


15, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 63


Avv. Conti: senta, ha mai riferito successivamente quando ha visto, ha saputo di tutta questa situazione bancaria e di tutti questi debiti, di questa gestione che secondo lei non era proprio sorretta all’ interno del consolato di Gallarate, l’ha mai riferito al Poidimani?”

Chiarelli. “Il Poidimani…non si poteva riferire al Poidimani, perché il Poidimani aveva un compito ben preciso era quello di chiamare…”

PRESIDENTE: “abbia pazienza, è stata fatta una domanda semplice, dia una risposta semplice dicendo: “ non l’ho riferito”

Chiarelli: “no, non l’ho riferito questo.”

PRESIDENTE .: “impariamo le risposte semplici”

Chiarelli: “scusi.”

Avv. Conti: “vediamo, provo a stimolare il ricordo, nel maggio 2005 non ha per caso..ricorda di avere telefonato al Poidimani?”

Chiarelli: “no”

.

16, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 64


Chiarelli: “sono 125 assegni che sono le matrici che sono state consegnate alla Guardia di Finanza.”

Avv. Conti: “bene, lei ha fatto delle denunce per questi assegni?”

Chiarelli: l’ho denunciato nell’esposto che ho fatto.”

Avv. Conti: “Quando?”

Chiarelli: “quando è successo il tutto, perché io non sapevo di questi assegni, è venuto fuori di conseguenza.”

Contestazioni:


Vedere punto 3, tutte le contestazioni:

-era a piena conoscenza dei passaggi di questi assegni!

-non ha denunciato nell’ esposto nulla di simile ed in particolar modo di non riconoscere questi 125 assegni !

17, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 70-71



Avv. Fabbri: “senta una cosa, all’interno di questo consolato il signor Malanchin, parliamo di lui, aveva la sede di alcune società, quali?”

Chiarelli: “la Segsa se non ricordo male e un’altra società che non ricordo il nome.”

Avv. Fabbri: “un’altra che non ricorda il nome?”

Chiarelli: “si”.

Avv. Fabbri: “ho visto che la difesa… anzi il signor Pubblico Ministero ha prodotto delle fotocopie di biglietti da visita. Io gradirei che fosse rammostrato, se possibile signor Presidente, una pagina di quelle fotocopie, io peraltro ho l’originale, che riguarda un’attività che viene svolta dal signor Malanchin all’interno dell’immobile di via Marsala 36, Linea S.r.l. le ricorda qualche cosa signor Chiarelli?”

Chiarelli: “se non ricordo male, una società immobiliare, una sorta di agenzia immobiliare.

Avv. Fabbri: “signor Chiarelli, lei ha avuto dei rapporti di carattere lavorativo con questa società del signor Malanchin?”

Chiarelli: “ no”.

Avv. Fabbri: “no? Chiedo scusa signor Presidente, risulta la fotocopia e io eventualmente posso depositare l’originale, di un biglietto da visita Linea s.r.l., direttore esecutivo Emiliano geometra Chiarelli.

PRESIDENTE.:è qui, tra queste depositate.”

Avv. Fabbri: “ecco, mi spiega che cosa significa questo biglietto da visita e il suo rapporto con Malanchin?”

Chiarelli: “il rapporto con Malanchin è che creava questi biglietti a mia insaputa, non ne ho mai neanche posseduto uno di questi biglietti, lui creava questo per pubblicità, non so per che cosa, perché aveva una persona come me che fa il suo lavoro, dava in giro questi biglietti per consulenze. Io per quanto riguarda la Linea non ho mai lavorato per questa Linea, non ho mai fatto nulla per questa Linea S.r.l. e sicuramente non avevo la carica di direttore esecutivo o di quant’altro, perché avevo la mia impresa e non avevo bisogno di altre e poi tanto meno un’agenzia immobiliare.”

Avv. Fabbri: “quindi lei nega di avere avuto rapporto lavorativi con Linea S.r.l., di non avere presentato alcunché per questa società di Malanchin?”

Chiarelli: “assolutamente, ho fatto delle visualizzazioni, delle constatazioni di lavori, ma nessun tipo di preventivo, nessun tipo di lavoro per questa Linea, poi non rientrava nelle mie capacità. Io costruisco, non vendo case.”

Avv. Fabbri: “quindi in sostanza questo è un biglietto da visita che non la riguarda?”

Chiarelli: non ho mai avuto neanche una copia, l’ho scoperto tramite la Guardia di Finanza che c’erano questi bigliettini da visita in giro e magari ce ne saranno anche degli altri che io non ne sono al corrente, come non ero al corrente delle matrici degli assegni che erano all’interno del consolato che tenevano loro.

Contestazioni:


Interrogatorio del 22 settembre 2005, pag. 3


Chiarelli dichiara: “Vi consegno una fotocopia della lettera che ho ricevuto dal dr. Di Masi della Carige e dell’estratto conto relativo alle suddette RIBA e di alcuni biglietti da visita che mi avevano dato Gervasi, Malanchin e Luisella. Sono quelli della New Tec s.r.l, della S.E.G.S.A di Malanchin, di Gervasi Ugo, della LINEA SRL, sul quale è indicato il mio nome quale direttore esecutivo, in relazione alle valutazioni degli immobili che mi chiedeva Gervasi, dell’architetto Gonella Marco, e della Royal House of Portugal – sede di Gallarate.

DEDUZIONE:

ANCHE DA CIO’ SI EVINCE CHIARAMENTE CHE AVANTI AL TRIBUNALE CHIARELLI HA NEGATO DI AVER MAI POSSEDUTO DEI BIGLIETTI DA VISITA DELLA DITTA DI MALANCHIN FABRIZIO DALLA QUALE ERA STATO NOMINATO DIRETTORE ESECUTIVO IN RELAZIONE ALLE VALUTAZIONI DEGLI IMMOBILI., MENTRE IN OCCASIONE DELL’ INTERROGATORIO AVANTI ALLA GUARDIA DI FINANZA CONSEGNAVA DI PERSONA I BIGLIETTI DA VISITA. VEDERE SOPRA, NELLE CONTESTAZIONI.. ANCHE DA QUI SI EVINCE CHE CHIARELLI COLLABORRAVA PER LE DITTE DI FABRIZIO MALANCHIN. RICORDIAMO CHE IL CONSOLATO ERA PRESSO QUESTE SOCIETA’ DI MALANCHIN MA NON AVEVA NIENTE A CHE FARE CON IL LAVORO SVOLTO DAGLI STESSI CHE SI INTERESSAVANO DI AGENZIE INVESTIGATIVE. IL LAVORO SVOLTO DA MALANCHIN ERA INDIPENDENTE.


18, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 71-72


Avv. Fabbri: “riguardava suo papà. Lei invece non aveva delle difficoltà economiche?”

Chiarelli: “no”.

Avv. Fabbri: “signor Presidente, chiedo scusa, volevo chiedere al teste su una corrispondenza che nel mio allegato f, che ho chiesto gentilmente alla signora di procurare, risulta il numero 10 ed è lettera del giorno 13 agosto 2004 inviata dalla Banca Popolare di Bergamo al signor Chiarelli Emiliano. Facciamo vedere anche prima al Presidente gentilmente.”

PRESIDENTE.: “risponda, faccia la domanda, intanto noi vediamo il documento.”

Avv. Fabbri: “è allegato numero 10 ed è una lettera del 13 agosto 2004 con la quale la Banca Popolare di Bergamo le richiede il rientro per un assegno scoperto da euro 25.000. Lei persiste a ritenere che non aveva problemi bancari prima della conoscenza delle persone di cui ha parlato prima?”

Chiarelli: “ma guardi, questa lettera è di uno studio legale che io non so neanche chi sia, Sacchi Gabbiani, io non…”

PRESIDENTE: “signor Chiarelli,non ha importanza che lei conosca o non conosca lo studio legale, il dato è lei aveva questa sofferenza nei confronti di questo istituto”

Chiarelli: “io avevo un fido con la Banca Popolare Credito Varesino con cui trattavo e avevo intenzione di chiudere questo fido perchè utilizzavo e non utilizzavo e avevo ottimi rapporti con la banca, col Credito Varesino,non avevo nessun tipo di problema economico con loro.”

PRESIDENTE.: “Chiarelli guardi, lei deve rispondere alle domande con l’onesta’ che deve caratterizzare la posizione di un testimone, soprattutto quando è di fronte ad un determinato documento di un certo contenuto. Alla domanda del difensore che le ha chiesto se lei aveva delle difficoltà economiche lei ha detto di no. Adesso il difensore le sta contestando che qui c’è una comunicazione della Banca Popolare di Bergamo con cui le si dice preavviso di revoca dell’autorizzazione a emettere assegni e viene invitato a rientrare del pagamento di un determinato assegno bancario. Questo significa che lei ha una sofferenza, quindi lei non può dire che non è vero che non aveva problemi economici.

Chiarelli: “non ricordo questa comunicazione Presidente, cioè io non ho ricevuto questa comunicazione sinceramente.”

PRESIDENTE.: prego avvocato, vada avanti.

DEDUZIONE:

ANCHE QUI SI CAPISCE CHE OLTRE AI PIGNORAMENTI DELLA CASA DELLA MADRE E DEI PROBLEMI CON L’ESATRI PER IL DEL PADRE, IL CHIARELLI ,ANCHE LUI ,AVEVA GRAVI PROBLEMI ECONOMICI PRIMA DI CONOSCERE GERVASI E MALANCHIN. ALTRO CHE STAR BENE! IN MERITO CI SI RISERVA DI PUBBLICARE DEGLI ATTI CHE DIMOSTRANO LE CONDIZIONI ECONOMICHE IN CUI IL CHIARELLI VERSAVA QUANDO HA CONOSCIUTO IL GERVASI ED IL MALANCHIN. SI TRATTERA’ DI ATTI UFFICIALI.

19, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 85-86


Avv. Dal Ben: “stiamo parlando sempre del verbale, del primo verbale del 29 di luglio del 2005, il primo, a pagina 3 in fondo proprio gli ultimi periodi. “ Mi venne consegnato un fido di 40.000 euro” si ricorda su questo conto corrente? “ Sempre con la promessa di ricevere dei benefici economici sia il Gervasi che il Malanchin iniziarono nuovamente a chiedermi delle somme per la causa del consolato”. Se lo ricorda?”

Chiarelli: “mi chiesero e io negai e l’ho già detto anche prima, l’ho dichiarato anche prima al Pubblico Ministero, non sapevo di questi soldi che veniva presi dal conto.”

PRESIDENTE: andiamo piano.

Avv. Dal Ben: “aspetti, allora le leggo l’ultimo periodo.

“ Quindi iniziavo- iniziavo – a prelevare contanti e ad emettere – emettere- assegni su tale conto per somme di volta in volta richieste dai citati soggetti e che a loro consegnavo”. Se lo ricorda?”

Chiarelli: “questi assegni… allora io ho dichiarato che questi assegni venivano emessi, ma non ero io che li emettevo, né li firmavo.”

Avv. Dal Ben: “scusi, porti pazienza, porti pazienza, ma l’italiano ha un significato, se io scrivo perché lei è che lo sottoscrive, quindi immagino che abbia riletto il contenuto, quando lei dice: “quindi iniziavo a prelevare contanti e ad emettere assegni” io capisco che è lei che prende l’iniziativa e a consegnare, lei li consegna materialmente, prima invece ha accreditato l’ipotesi che fosse Gervasi, Malanchin o chi altro a effettuare operazioni sul suo conto a sua insaputa?”

Chiarelli: “non ho accreditato l’ipotesi, era cosi. Io ho dichiarato di avere emesso questi soldi al Gervasi soltanto per quanto riguarda il pagamento dell’Esatri, per il resto , io l’ho detto anche prima, non ero a conoscenza di queste emissioni di contanti e di assegni che sono venuto dopo a sapere tramite la…”

PRESIDENTE.: “si, ma l’avvocato le sta contestando quello che lei ha dichiarato alla Guardia di Finanza e siccome l’italiano ha delle sue regole ben strutturate, quello che emerge da quella lettura è diverso da quanto sta dicendo adesso?”

Chiarelli: “si, ho dichiarato..”

Avv. Dal Ben: “cosa significa…cioè consegnavo…”

Chiarelli: “consegnavo per quanto riguarda l’ESATRI, non è che io le consegnavo per quanto riguarda…”

Contestazioni:


Vedere sopra punto 3, tutte le contestazioni

20, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 87-88


Chiarelli: “mi è stata consegnata questa carta di identità, si.”

Avv. Dal Ben: “lei non ha mai pagato nulla per questa carta di identità?”

Chiarelli: “dicono che li avevano pagati loro, sempre tirandoli via dal mio conto corrente.”

Avv. Dal Ben: “sempre a pagina 4 del verbale, le contesto: tornato da Palermo, il Gervasi mi chiese euro 5000 per ottenere una carta di identità internazionale per agevolazioni diplomatiche che io gli versai con assegno bancario”. Allora anche qui mi deve spiegare che cosa significa che io gli versai con assegno bancario?”

Chiarelli “tornato da Palermo, mi disse che aveva bisogno di questi 5.000 della carta di identità che aveva già versato con assegno bancario firmato da me, al che io mi arrabbiai con Gervasi, dicendo: “io non ti ho autorizzato a fare nulla di tutto questo, come fai a versare un assegno da 5.000 euro senza che io te lo abbia firmato?””

Contestazioni:


Interrogatorio del 29 luglio 2005, pag.4

Chiarelli dichiara: “Tornato da Palermo il Gervasi mi chiese euro 5.000 per ottenere una Carta d’Identità internazionale per agevolazioni diplomatiche che io gli versai con assegno bancario. Preciso che tale carta d’identità mi è stata successivamente consegnata dal Gervasi ed ancora in mio possesso.”

DEDUZIONE:


IL CHIARELLI AFFERMAVA AL TRIBUNALE CHE ERA STATO IL GERVASI A PRELEVARE 5000 EURO ED IN PIU FACEVA CAPIRE COME SE FOSSE STATO IL GERVASI A FIRMARE L’ASSEGNO A SUA INSAPUTA . ALLORA COME MAI AVANTI ALLA GUARDIA DI FINANZA, 4 ANNI PRIMA, IL CHIARELLI AVEVA DICHIARATO CHE ERA STATO LUI PERSONALMENTE A VERSARE CON ASSEGNO BANCARIO I 5000 EURO? CHIARELLI CONTINUA A MENTIRE IN MODO DEPLOREVOLE ESCANDALOSO!

21, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 89


Avv. Dal Ben: ma ha pagato tramite assegni qualche cosa?”

Chiarelli:no”.

Avv. Dal Ben: “allora “ Il giorno seguente – sempre a pagina 4 del verbale – il giorno seguente alla stipula del mutuo mi recai al consolato dove il Gervasi mi chiese la somma di euro 20.000 per le spese relative all’acquisto dell’immobile e al mutuo”. Se lo ricorda?”

Chiarelli: “Si, questa è la sua parcella, l’ho dichiarato anche prima.”

Avv. Dal Ben: lei non glieli ha consegnati?”

Chiarelli: “no, se li era gia presi.

Contestazioni:


Interrogatorio del 29 luglio 2005, pag. 4

Chiarelli dichiara. “Il giorno seguente alla stipula del mutuo, mi recai al Consolato dove il Gervasi mi chiese la somma di euro 20.000 per le spese relative all’acquisto dell’immobile ed al mutuo.

Io consegnai tale somma tramite nr.2 assegni bancari della Carige da euro 9.000 cadauno e euro 2000 in contanti.

22,Udienza del 16 aprile 2009, pag. 20


P.M.: “allora un’altra piccola contestazione, ma sono fatti oggettivamente complicati, perché lei sta ribadendo il concetto che non ha pagato assegni, allora qui invece nelle sommarie informazioni, non quelle appena citate, ma quelle del 29 luglio 2005, lei disse: “il Gervasi mi chiese la somma di 20.000 euro per le spese relative all’acquisto dell’immobile ed al mutuo. Io consegnai tale somma tramite due assegni bancari della Carige da 9000 euro cadauno e poi 2000 euro in contanti”.”

Chiarelli: “si”

P.M.: “quindi questi due assegni da 9000 correggiamo”

Chiarelli: “questi si, sono gli unici due che io ho dato a loro, che avevo firmato io personalmente.”

Nota:


anche qui è evidente che il Chiarelli ha confermato al signor P.M una circostanza che ha negato successivamente durante la stessa udienza all’ Avv. Dal Ben .

23, Udienza del 16 aprile 2009, pag. 91


Avv. Dal Ben: “i 2000 euro in contanti?”

Chiarelli: “i 2000 euro in contanti…”

Avv. Dal Ben: “li ha consegnati o no?”

Chiarelli: “li ho consegnati io al Gervasi per quanto riguarda sempre l’Esatri, io il denaro che ho consegnato a Gervasi e Malanchin riguarda il fattore pagamento Esatri, io il denaro che ho consegnato a Gervasi e Malanchin riguarda il fattore pagamento Esatri, io altri denari per quanto riguarda il principe e quant’altro non li ho consegnati io personalmente, mi sono stati tolti, io di mia persona non ho consegnato nulla.”

Avv. Dal Ben: “allora scusi, le rileggo quello che ha detto: “Il giorno seguente…”

PRESIDENTE : “no, no, avvocato, è chiarissimo.”

Avv. Dal Ben: “è chiarissimo, i 2000 euro dovevano essere…”( Nota: vedere sopra punto 22, contestazioni dell’ interrogatorio del giorno 29 luglio 2005)

PRESIDENTE: “quello che sta scritto è chiaro, adesso il teste in udienza sta dicendo una cosa diversa.”

Avv. Dal Ben: “completamente diversa. Non insisto.”

Chiarelli: “che però Presidente è riscontrata.”

Avv. Dal Ben: “no, non è riscontrata.”

PRESIDENTE .: “signor Chiarelli, sarà anche riscontrata quanto si vuole, ma certo è che c’è una difformità tra quanto lei sta dicendo oggi e quanto sta verbalizzato e siccome noi siamo abituati a leggere i verbali e a sentire le testimonianze, ci consenta di dire che tutti qui percepiamo una difformità. Andiamo avanti.”

Infine si fa rilevare che il Chiarelli, come pure altro teste gia’ sentito, certo Severgnini, hanno in comune l’invenzione di fatti e circostanze inverosimili e per questi motivi Dom Rosario Poidimani ha chiesto alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, momentaneamente verso Chiarelli Emiliano, che si indaghi profondamente affinché la verita’ possa emergere ed i colpevoli essere severamente puniti.

21 commenti:

  1. Incredibile quanto letto
    Questo Chiarelli è una persona che non si puo' definire!
    Assurdo che possono succedere cose del genere.
    Luigi

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  2. Ma chi è questo Chiarelli?
    Ma è vero quanto pubblicato in questo blog?
    Perchè se tutto è vero, questo sig. Chiarelli
    si meriterebbe....!
    Sono di Varese, ho letto tutti gli articoli
    dei vari giornali sulla vicenda del principe,
    ma cio' che risulta dall'interrogatorio di questo
    Chiarelli è veramente sconcertante!
    Poidimani, si faccia forza perchè la verita'
    sta venendo a galla!
    Si ricordi che la verita', prima o dopo, sempre
    viene a galla!
    Nicola

    RispondiElimina
  3. Ho letto l'interrogatorio di Emiliano Chiarelli
    e sono incredulo nel constatare che questo signore
    ha cambiato varie volte le sue testimonianze.
    Ma chi puo' credere ad un teste del genere?
    Dice di tutto e il contrario di tutto!
    Alla fine che dice?
    Non solo niente, ma una serie di bugie che in
    altri tempi, sarebbe finito in galera quando la
    giustizia veramente funzionava.
    Seguiro' il processo perchè voglio vedere come
    andra' a finire.
    Maria Luisa

    RispondiElimina
  4. Ottimo questo blog
    che serve a smascherare questa gentaglia che non merita essere perdonata.
    Mi auguro che venga pubblicato il resto perchè seguiro' con attenzione questa strana
    vicenda che mi lascia, sempre di piu',di stucco.
    Ma esistono ancora Chiarelli o Vianelli del genere che usando un mezzo pubblico possono distruggere l'immagine di un cittadino?
    Rispondo di si perchè in questo Blog c'è la prova lampante.
    Dom Rosario non molli e si faccia rispettare.
    Maria Rosa

    RispondiElimina
  5. Cara Maria Rosa
    sono d'accordo con Te.
    Leggendo questa pubblicazione inserita
    nel blog devo dire di vergognarmi io per
    Chiarelli e di essere cittadino italiano.
    Sappiamo che la giustizia in Italia non
    funziona, ma arrivare a questo punto...!
    Beh! Non ci sto.
    Fa bene dom Rosario Poidimani ad agire in
    tutte le sedi possibili per far valere i suoi
    diritti che, come per ogni altro cittadino,
    sono sacri ed inviolabili.
    Caio a tutti.
    Pier Francesco Ascoli

    RispondiElimina
  6. CASPITA!
    MI E' MOLTO PIACIUTO IL COMPORTAMENTO ESEMPLARE DEL PRESIDENTE!
    ALLORA LA GIUSTIZIA OGNI TANTO FUNZIONA?
    MI SEMBRA PROPRIO DI SI!
    CERTO CHE IL CHIARELLI DA QUESTO INTERROGATORIO NE E' USCITO CON LE OSSA ROTTE DA COME E' STATO RIPRESO DAL PRESIDENTE.
    ALLORA DOVE STA LA VERITA'?
    DINOS 3

    RispondiElimina
  7. Dinos 3
    anche io sono d'accordo con te.
    Il Presidente del Tribunale è stato molto corretto nel riprendere il sig. Chiarelli che, da come si puo' notare dalla lettura dell'interrogatorio, diceva solamente bugie.
    Come hai gia' detto tu, ogni tanto la Giustizia funziona e questo è un buon segno di civilta' giuridica.
    Anche io, come te e gli altri, sono convinto che in questo processo sara' fatta Giustizia con la "G" maiuscola perchè le bugie hanno le gambe corte e la verita', prima o dopo, sempre trionfa.
    Fa bene Dom Rosario Poidimani ha lottare con tutti i suoi mezzi affinchè trionfi la verita'!
    Complimenti a tutti gli intervenuti perchè con i loro interventi aiutano a fare emergere la verita' su questa incredibile ed indefinibile vicenda che tanto danno avra' apportato agli interessati, specialmente se innocenti.
    Mi domando pure: ma quando questa gente pattuiva il versamento di una donazione era incapace di intendere e di volere?
    Ed allora perchè il Tribunale Giudicante non ordina una perizia psichiatrica di alcuni individui che con le loro "follie" hanno dato vita a questo "bubbone processuale"?
    Siete d'accordo?
    Saluti a tutti.
    Walter G.

    RispondiElimina
  8. Caro Walter
    sono d'accordo con te.
    Qui ci vorrebbe una vera perizia psichiatrica.
    Ho letto attentamente e nei minimi particolari tutto quanto qui pubblicato e devo dire che non si capisce come questo Chiarelli abbia avuto il coraggio di andare in televisione.
    Le contraddizioni riportate sono allucinanti.
    Anche io sono certo che in altri tempi con il vecchio sistema un testimone cosi' sarebbe stato arrestato in aula, oggi invece quasi quasi lo....premiano.
    Vianello ha un grandissimo torto e precisamente quello di non aver accertato documentalmente quanto il Chiarelli avrebbe dovuto asserire pubblicamente in trasmissione.
    Certamente da una trasmissione come quella non ci si poteva aspettare un granchè.
    I rimproveri del Presidente del Tribunale giudicante la dicono lunga...!Sono veramente seri e di una grande onesta' intellettuale e processuale. Ha fatto veramente molto bene essere intervenuto drasticamente.
    Il Chiarelli, secondo quanto riportato sopra, dovrebbe essere stato gia' sbuggerato e la cosa è cosi' lampante che non ha di bisogno di ulteriori commenti.
    Ma tutto cio' che è sopra pubblicato dovrebbe essere vero, contrariamente chi ha pubblicato cio' potrebbe averne delle conseguenze.
    E se tutto è vero come mai questo Chiarelli...!
    Ai lettori ogni altro ulteriore commento.
    Ha fatto bene Dom Poidimani a denunciare il Chiarelli e sono curioso di vedere come andra' a finire tutta questa assurda ed inspiegabile vicenda.
    FABRIZIO D.N.

    RispondiElimina
  9. Gentili signori
    ho letto solo oggi il contenuto di questo blog su certo Emiliano Chiarelli.
    Ma che razza di individuo è questo "riccone" di Chiarelli che in TV si è fatto passare per un grande benestante e poi qui leggo che era pieno di debiti con tasse non pagate e pignoramenti vari sugli immobili ed altro.
    Come hanno fatto gli inquirenti a credere a questo individuo!
    Qualcosa di anormale in tutta questa vicenda ci sara' certamente.
    Bravissimo il Presidente del Tribunale nell'aver piu' volte ripreso questo individuo.
    Gente del genere meriterebbe essere perseguita e punita.
    Ha fatto bene Dom Rosario Poidimani a denunciarlo.
    Dom Rosario continui cosi' che sicuramente tutto il marcio di questo processo saltera' fuori.
    A tutti un cordiale saluto.
    Giacomo Ragazzi

    RispondiElimina
  10. Ciao Giacomo.
    Somo d'accordo con te. Il marcio di questo processo dovra' uscire fuori e sono certo che ne vedremo delle belle!
    Poidimani sa il fatto suo e non è da sottovalutare.
    Al momento opportuno questo uomo tirera' fuori gli assi dalla manica.
    E' una persona che non scherza. Ed è giusto che non perdoni perchè questa gentaglia gli ha fatto troppo male.
    Poidimani dimostra di non farti sottomettere da questi personaggi che fanno veramente ribrezzo per non dire altro!
    Antonino Salem

    RispondiElimina
  11. Ho letto prima dfi tutto il blog che ho trovato molto interessante.
    I commenti sono bene "azzeccati" e mi complimento con tutti per aver dato risalto allo strano comportamento di Chiarelli Emiliano che oserei definire veramente ignobile ed indecente.
    Per me il Chiarelli dovrebbe dire chi gli ha fatto fare tutte queste "cosacce" e uscirebbe da questa sporca situazione moralmente piu' "uomo".
    Signor Chiarelli si decida a dire la verita' e chi è stato il regista di tutto cio' che lei ha detto in TV, ai finanzieri e per ultimo al Tribunale! I suoi continui cambiamenti certamente non convincono nessuno...!
    Anche io sono certo che Dom Rosario Poidimani non gliela perdonera' sig. Chiarelli! Se fossi in lei mi libererei un peso dalla coscienza e svuoterei il "sacco" facendo nome e cognome di chi le avrebbe fatto fare tutto cio' che ho letto nelle sue varie discordanti affermazioni e testimonianze. Certamente se qualcuno glielo ha fatto fare!!!
    Francesco Marian

    RispondiElimina
  12. Ciao Francesco, sono il tuo amico Luigi.
    Ottimo il tuo intervento.
    Complimenti come sempre.
    Leggo per la prima volta questo Blog che ho trovato nei motori di ricerca e sono inorridito del suo contenuto.
    Ma tu pensi che sia vero quanto sta pubblicato?
    Perchè se cosi' fosse, questo Chiarelli Emiliano dovrebbe gia' essere sotto processo per tutte le corbellerie che ha detto nei vari interrogatori e alla guardia di finanza.
    Povero Poidimani in che mani è capitato!
    Il gioco è cosi' chiaro che non ha bisogno di ulteiori commenti. Glielo hanno fatto apposta.
    Evidentissimo da come risulta da tutte le contraddizioni del Chiarelli.
    Ma ancora posso credere che ci possa essere qualcuno che possa dar credito a questo individuo di nome Chiarelli?
    Rinuncio a crederci!
    Se effettivamente le cose stanno cosi' come descritto nel blog, Chiarelli ne dovrebbe uscire, certamente processualmente parlando, con
    le ossa rotte.
    Mi auguro che la Giustizia faccia veramente "Giustizia" perchè il caso è cosi' palese e lampante che Poidimani ne dovrebbe uscire a testa alta!
    Luigi

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  13. FINALMENTE UN BLOG CHIARIFICATORE DEI FATTI ACCADUTI DURANTE LA TRASMISSIONE TELEVISIVA "MI MANDA RAI TRE".

    ANCHE IO HO LETTO CON GRANDE STUPORE E VOMITO, SCUSATE LA FRANCHEZZA, TUTTI I VARI GIOCHI TESTIMONIALI DI QUESTO SIG. CHIARELLI CHE MERITEREBBE....! LASCIAMO STARE!

    AUTORITA' INQUIRENTI MA PERCHE', DICO IO, NON FATE QUALCOSA CONTRO QUESTO CHIARELLI CHE VI STA BEFFANDO IN MODO IGNOBILE?

    MA PERCHE' NON DITE NIENTE DIFRONTE A QUESTI CONTINUI GIOCHETTI TESTIMONIALI DI QUESTO SIGNORE?

    NON STA PRENDENDO IN GIRO TUTTI?

    IN UN POSTO DICE UNA COSA, IN UN ALTRO, ALTRA COSA, ED IN UN ALTRO ANCORA, UN' ALTRA COSA ANCORA.

    VERGOGNA!

    MA ESISTE ANCORA LA GIUSTIZIA?

    SONO INGENUO, CI VORREI CREDERE, MA NE DUBITO.

    MATTIA SAVASTA

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  14. CARO MATTIA

    IO MI AUGURO CHE LA GIUSTIZIA IN ITALIA ANCORA ESISTA PERCHE' QUESTO CASO E' VERAMENTE SCONCERTANTE.

    E SE DOM ROSARIO UN DOMANI VIENE RICONOSCIUTO INNOCENTE CHE GLI RISARCIRA' TUTTI I GRAVISSIMI DANNI PATITI E PATENTI?

    VIVIAMO VERAMENTE IN UN MONDO COSI' BALORDO CHE STENTO A CREDERE CHE POSSANO ESISTERE ESSERE "UMANI" DEL GENERE DI CHIARELLI...ED ALTRI.

    MI FERMO QUI PERCHE' AVREI MOLTO DA COMMENTARE, MA IL CONTENUTO DEL BLOG PARLA GIA' DA SOLO.

    SARO' CURIOSO DI LEGGERE IL SEGUITO DI QUESTA BALORDA VICENDA!

    GIANNI RIVOLTA

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  15. CARO ADIMN.
    ANCHE IO AVREI MOLTE COSE DA AGGIUNGERE, MA REPUTO SUPERFLUO FARLO IN QUANTO IL BLOG PARLA DA SOLO.
    DOM ROSARIO E' VITTIMA DI TUTTA QUESTA GENTAGLIA E MI AUGURO CHE VERAMENTE CI SARANNO DEI GIUDICI CHE VOLENDOCI VEDERE CHIARO POSSONO FARE VERA GIUSTIZIA E QUESTO E' IL CASO DEL PRESIDENTE CHE CI VUOL VEDERE CHIARO DA COME RISULTA DALLA TRASCRIZIONE DEL VERBALE DI TESTIMONIANZA RESO DA CHIARELLI EMILIANO.
    CHE GIUSTIZIA SIA FATTA!
    CIAO A TUTTI.
    PIERFERDINANDO ADORNATO

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  16. CIAO A TUTTI.
    SONO DONATELLA E PER LA PRIMA VOLTA VEDO QUESTO BLOG.
    SONO INDIGNATA NEL LEGGERE TUTTE LE ILLEGALITA' COMMESSE DA QUESTO EMILIANO CHIARELLI E PER DI PIU' TESTE CHIAVE DELL'ACCUSA.
    NON TROVO PAROLE PER ESPRIMERE LA MIA SOLIDARIETA' AL POVERO DOM ROSARIO POIDIMANI CHE SI E' TROVATO INCASTRATO IN MEZZO A TUTTA QUELLA MARMAGLIA.
    FORZA POIDIMANI SON SICURA CHE NE USCIRA' SUPER-VITORIOSO.
    GLIELO AUGURO DI CUORE PERCHE' MI SONO RESA CONTO DELLE INGIUSTIZIE DA LEI SUBITE.
    C'E' DI BUONO CHE CHI LA STA GIUDICANDO E' MOLTO SERENO ED OBIETTIVO.
    IL PRESIDENTE DEL COLLEGIO GIUDICANTE NON HA PELI SULLA LINGUA E CIO' FA PRESAGIRE CHE LEI OTTERRA' GIUSTIZIA CON LA "G" MAISCOLA.
    COME POTREBBE ESSERE DIVERSAMENTE, MI CHIEDO?
    BASTA LEGGERE LE GRAVISSIME CONTRADDIZIONI DEL TESTIMONE CHIAVE DEL PROCESSO.
    CALMA E SANGUE FREDDO.
    POIDIMANI VINCERA' E LA GIUSTIZIA TRIONFERA'!
    LA VOSTRA DONATELLA.

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  17. DONATELLA SONO D'ACCORDO IN TUTTO CON TE.
    QUELLO CHE HAI SCRITTO PERNSO CHE SIA IL PENSIERO DI TUTTI COLORO CHE CREDONO ANCORA NELLA GIUSTIZIA.
    AUGURI A POIDIMANI.
    GIUSEPPE INCARDIA

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  18. SAREBBERO STATE SCRITTE UNA MONTAGNA DI CALUNNIE NEI CONFRONTI DEL POVERO POIDIMANI SE TUTTO CIO' CHE E' RIPORTATO NEL BLOG E' VERO.
    ALLORA PERCHE' LA GIUSTIZIA NON METTE FINE A QUESTO STILLICIDIO DI DIFFAMAZIONI?
    BASTEREBBE CHE LA PROCURA DELLA REPUBBLICA O LA GUARDIA DI FINANZA DI GALLARATE EMETTEREBBE UN COMUNICATO-STAMPA INVITANDO TUTTI AD UNA MAGGIOR PRUDENZA NELLO SCRIVERE NOTIZIE FALSE CHE POI VENGONO SMENTITE DAI FATTI, EVITANDO COSI' DI CONTINUARE AD APPORTARE GRAVISSIMI ED IRREPARABILI DANNI A DOM ROSARIO CHE TANTI GIA' NE HA SUBITO PER COLPA...! ALLA FINE SAPREMO DI CHI! ALMENO ME LO AUGURO!
    ANCHE DA PARTE MIA: FORZA POIDIMANI CHE LA VERITA' PRIMA O DOPO VIENE SEMPRE A GALLA!
    NORINA CORDER

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  19. ANCHE IO STO SEGUENDO CON ATTENZIONE ED INTERESSE QUESTA SCABROSA VICENDA GIUDIZIARIA CHE VEDE COINVOLTI ROSARIO POIDIMANI ED IL DR. ROBERTO CAVALLARO.
    INNANZITUTTO HO NOTATO CHE CAVALLARO NON E' STATO MAI COINVOLTO DA NESSUN ACCUSATORE IN FATTI DI CUI AL PROCESSO IN CORSO A BUSTO ARSIZIO.
    ANCHE DOM ROSARIO, SEGUENDO LE TESTIMONIANZE A TUTT'OGGI ASCOLTATE, NON RISULTA COINVOLTO IN FATTI CHE ABBIAMO LETTO NEI GIORNALI E NEI VARI SITI, FORUM E BLOG RIPORTATI DA INTERNET.
    MI CHIEDO COME MAI POSSANO ACCADERE COSE DEL GENERE QUANDO QUESTI SIGNORI ANCORA NON SONO STATI GIUDICATI E PER DI PIU', TUTTO CIO' CHE E' STATO TESTIMONIATO FINO AD OGGI, E' A LORO DUE FAVOREVOLE?
    DOVE STA L'ONESTA' DI CHI SCRIVE TUTTE QUELLE FALSITA' PUBBLICATE?
    MI RIVOLGO A LEI DOM ROSARIO!
    SI FACCIA VALERE E QUERELI TUTTI QUESTI MASCALZONI CALUNNIATORI E DIFFAMATORI CHE NON HANNO AVUTO IL CORAGGIO FINO AD ORA DI RETTIFICARE I LORO ERRORI!
    NON GUARDI IN FACCIA NESSUNO,LI DENUNCI!
    SALUTI A TUTTI.
    Roberta Cacciavillani

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  20. Roberta
    hai fatto molto bene con questo tuo intervento
    invitare Dom Rosario Poidimani ad agire senza
    guardare in faccia nessuno.
    Anche io sono solidale con Dom Rosario.
    Auguri a tutti di Buone Festivita' Pasquali.
    Caterina da Venezia

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  21. CARISSIMI LETTORI TUTTI, SENZA DISTINZIONE DI SESSO ED ETA', DI FEDE RELIGIOSA E POLITICA, LEGGO PER LA PRIMISSIMA VOLTA QUESTO BLOG E NE SONO RIMASTO, A DIR POCO,FORTEMENTE NAUSEATO DAL COMPORTAMENTO DI QUESTO TALE EMILIANO CHIARELLI CHE MERITEREBBE VERAMENTE ESSERE PROCESSATO SUBITO PER APPURARNE LE RESPONSABILITA' PENALI E CIVILI ED IN CASO FOSSE RITENUTO COLPEVOLE MANDARLO IMMEDIATAMENTE IN GALERA!
    MA PURTROPPO VIVIAMO IN UNA ITALIA DOVE LA GIUSTIZIA FUNZIONA NEL MODO COME TUTTI SAPPIAMO!
    CIOE' NON FUNZIONA AFFATTO!
    IN ITALIA GLI INNOCENTI VENGONO MESSI IN GALERA ED I CALUNNIATORI E DIFFAMATORI VENGONO QUASI QUASI...PREMIATI!
    BASTA VEDERE QUESTO CASO DI DOM ROSARIO CHE LASCIA ALLIBITI ED ESTEREFATTI!
    ANCHE IO, COME VOI CARI AMICI, MI AUGURO CHE VENGA FATTA UN PO DI GIUSTIZIA E CHE VENGA RESTITUITA A DOM ROSARIO FINALMENTE LA DIGNITA' CHE GLI SPETTA DI DIRITTO!
    NON HO NULLA ALTRO DA AGGIUNGERE PERCHE' SONO VERAMENTE INDIGNATO PER LE INGIUSTIZIE ITALIANE!
    VOSTRO.
    LUIGINO DA VERCELLI

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